Saturday 17 July 2010

Lifestyle - Tolleranza

Nazione principalmente buddhista, Taiwan è composta in larga parte da una società altamente tollerante. Anche se non ai livelli di Sydney e San Francisco, Taipei presenta una fiorente scena culturale gay, con diversi bar, cafè, chioschi e altri posti dove i gay, le lesbiche e i transgender si riuniscono ed escono. Nel 2006, l'allora sindaco Ma Ying-jeou ha presidiato all'inaugurazione del primo Festival per Gay, Lesbiche e Transgender cittadino, che ora si tiene annualmente, issando cerimonialmente una bandiera dei colori dell'arcobaleno donata dal sindaco di San Francisco Gavin Newson, e dichiarando che a suo parere il festival dimostra che la società taiwanese ricompensa la "pace, compassione e rispetto per tutte le voci della cultura".
Alcuni valori "tradizionali" dominano ancora diverse famiglie, quindi un giovane taiwanese gay è probabilmente un pò meno propenso e a suo agio a dichiarare la propria sessualità ai genitori di quanto possa essere, per esempio, una sua controparte nordamericana. Ma la differenza probabilmente non è neanche molto pronunciata.

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Friday 16 July 2010

Lifestyle - Istruzione

Agli occhi degli stranieri, i taiwanesi sembrano generalmente un popolo abbastanza rilassato, almeno a livello superficiale. Ma sotto la superficie, la società taiwanese è afflitta dalle stesse pressioni che tormentano le società giapponese, coreana, hongkonghese e, a partire da tempi recenti, la classe media cinese; vale a dire un sistema d'istruzione che è una pentola a pressione del pathos.
Uno degli elementi citati come fattore sia del successo economico di Taiwan sia del buon esito della sua transizione da dittatura autoritaria a democrazia rappresentativa è l'enfasi che la società taiwanese ha dato all'istruzione. Ma ogni cosa ha il suo prezzo, in questo caso pagato dai giovani. Per la maggior parte dei taiwanesi, le pressioni iniziano nella pre-adolescenza. La competizione per entrare in "buone" università è aspra, e l'ammissione alle università a Taiwan viene fatta sulla base dei risultati di alcuni test standardizzati. Prepararsi a questi test richiede una memoria meccanica, offrendo agli studenti pochissimi incentivi per pensieri creativi "fuori dalle righe". A partire dalla scuola superiore, o spesso anche prima, la maggior parte degli studenti taiwanesi inizia a passare lunghe ore in una delle decine di migliaia di bǔxíbān (scuola intensiva), dove, beh... fanno solo questo; memorizzano e studiano in modo intensivo quanto più possibile. Una delle materie in cui vengono testati è l'inglese, ma parlando in modo generale, imparare un inglese utile nelle conversazioni ha un ruolo molto minore della memorizzazione delle regole di grammatica che verranno poi proposte nel test omni-distruttivo.
Più di un occidentale idealista è giunto ad insegnare in queste scuole intensive con l'intenzione di essere amato trasformando il curriculum preesistente in fonte di divertimento e utili abilità linguistiche reali, solo per scoprire poi che i suoi sforzi non sono apprezzati. "Insegnaci l'inglese di cui abbiamo bisogno per passare il test", sarà la risposta comune dei giovani taiwanesi verso lo zelante insegnante straniero. "Una volta entrati all'università potremo imparare l'inglese che realmente useremo".
Sarete probabilmente in grado di delineare l'effetto dannoso che questo tipo di istruzione a lungo termine porta interagendo con il tipico taiwanese istruito, che spesso si sentirà timido e goffo nel confronto con un occidentale. Diverse volte, quello che passa per la sua testa in quel momento è: "Maledizione, ho studiato inglese per anni ma ancora non riesco a dire a questo tipo straniero come arrivare alla stazione dei treni". Grazie alla cordialità generale dei taiwanesi, unita al loro desiderio disperato di non fare brutte figure, tenteranno sempre di fare del loro meglio. Questa è un'altra ragione per la quale le persone taiwanesi tendono ad adulare fino ad essere ossequiose un occidentale che riesce a mettere a malapena tre parole in fila in cinese. Parte di ciò viene dalla cultura (i taiwanesi sono, in generale, abbastanza inclini alla lusinga), ma d'altra parte accade che siano spesso impressionati da qualcuno che ha il coraggio di rischiare di fare brutta figura parlando una lingua che non sia la sua.

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Consigli: tealit.com (acronimo di Teach English and Live in Taiwan)

Thursday 15 July 2010

Storia - Preistoria e primo periodo storico

Ci sono prove di insediamenti umani a Taiwan a partire da 30.000-40.000 anni fa; l'ideologia attualmente prevalente fa risalire l'arrivo dei popoli austronesiani, antenati di molti dei popoli tribali che ancora abitano Taiwan, tra 4.000 e 5.000 anni fa.
Per la maggior parte della sua lunga storia, la Cina è sembrata piuttosto indifferente rispetto a Taiwan. Testi cinesi antichi datati al lontano 206 d.C. contengo riferimenti all'isola, ma essa era vista in larga parte come isola di selvaggi, da lasciare lì dov'era. I contatti tra la Cina e Taiwan furono sporadici fino all'inizio del 1400, quando navi cariche di immigranti della provincia cinese del Fujian, disillusi dall'instabilità politica della propria patria, iniziarono a giungere sulle coste taiwanesi. Quando i nuovi immigrati arrivarono, si trovarono di fronte due gruppi di aborigeni: uno che costruiva le proprie case nelle fertili pianure della Taiwan centrale e sudoccidentale e l'altro, seminomade, che viveva lungo la Catena Montuosa Centrale.
Durante il secolo successivo, l'immigrazione dal Fujian aumentò, quando ai cinesi Han si aggiunsero anche gli Hakka, un altro gruppo etnico che si apprestava a lasciare il continente in gran numero. All'inizio del 1500, l'isola ospitava ormai tre categorie di popoli: gli Hakka, i cinesi del Fujian e le tribù aborigene. Al giorno d'oggi, la popolazione di Taiwan è composta principalmente dai discendenti di quei primi immigrati cinesi, sebbene i diversi secoli di matrimoni misti abbiano reso piuttosto probabile che un gran numero di taiwanesi abbia del sangue aborigeno nelle vene.

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Iniziare un viaggio insieme

Welcome! Benvenuti.
Sono già proprietaria di un altro blog molto meno allegro e spensierato, e rivolto al futuro, di questo. Ma ora non ci interessa. Facciamo finta che il mio profilo non esista.
Sono ora solamente una super appassionata di un piccolo isolotto quasi dall'altra parte del mondo, talmente poco turistico e conosciuto dalle nostre parti che non se ne trovano guide in italiano. Questo isolotto si chiama Taiwan, si trova a sud della Cina e a sudovest delle isole più meridionali del Giappone. E' un paese riconosciuto come entità politica a parte solamente da 22 stati del mondo, tra i quali non figura l'Italia ma c'è la Città del Vaticano (ecco perchè l'ambasciata taiwanese in Italia si trova a S.Pietro). Per il resto del mondo, è una regione indipendente della Cina. Discuterò di fatti politici, culturali, economici, turistici, educativi, religiosi, gastronomici e... di qualsiasi altro campo, più tardi in questo blog. Che tra l'altro, è questo il motivo per cui l'ho creato.

Mi baserò su delle mie traduzioni libere della guida Taiwan (attualmente disponibile su internet in inglese) della Lonely Planet. Mi piacerebbe che questo mio blog fosse letto e commentato da appassionati di cultura orientale e curiosi, soprattutto vorrei chiarire che non avrò un approccio da TURISTA, ma piuttosto da VIAGGIATRICE. Ora, qual'è la differenza? Un turista è una persona che va in un posto per un'attività specifica di suo interesse che potrebbe però fare in qualsiasi altra parte del mondo che lo consenta (il tipico esempio di Sharm el Sheikh... è un luogo turistico in cui "si va al mare", con hotel e villaggi che potrebbero essere gli stessi che si trovano in Sicilia o in Marocco o in Grecia o in qualsiasi altra località marina). Il viaggiatore è quella persona estremamente curiosa ed "avida" di sapere e di cultura, che visita un posto in tutti i suoi aspetti, aprendo la mente a qualsiasi prospettiva gli si presenti. E' quella persona che apprezza la storia e la mentalità di un posto, non solo l'organizzazione dei suoi villaggi turistici.

Detto ciò, se qualcuno ha problemi a decifrare il titolo di questo blog, esso significa "Desiderando Taiwan" (anche traducibile con "desiderando ardentemente Taiwan)... ho tentato di esprimere il fatto che non ci sono mai stata, ma che ovviamente è uno dei posti al mondo che mi affascina di più, forse proprio perchè è così sottovalutato soprattutto in occidente, tanto che pochi sanno della sua esistenza come entità diversa dalla più grande Cina.

Vorrei concludere con un'affermazione che molti potranno trovare banale e ovvia, ma ho sentito fin troppe persone che non ne conoscono la differenza.
TAIWAN non è la THAILANDIA. E i TAIWANESI non sono i THAILANDESI. Altrimenti non avrebbero due nomi diversi, no? La differenza non si ferma solo al nome, ma a TUTTO il resto. E l'ignoranza della gente a volte mi lascia ancora basita.

Sono pronta a iniziare questo viaggio virtuale verso la terra che i portoghesi hanno chiamato "ilha formosa" (isola bella), che durante la sua storia si è evoluta da terra di popoli sottomessi ad una delle più grandi potenze economiche e tecnologiche dell'Asia (basti pensare che la casa del computer con il quale sto scrivendo, un Acer, è proprio nata lì), con un'identità fortissima e tuttavia ancora non riconosciuta nella maggior parte del globo terrestre.